Normativa

Il progetto UNIT-EDU dell'Università di Torino

L’Università degli Studi di Torino ha avviato nell’anno accademico 2017/2018 il progetto UNIT-EDU mediante cui si assicura agli studenti rifugiati il diritto allo studio accademico, da intendersi quale diritto all'accesso negli studi accademici e diritto allo sviluppo di una positiva progettualità accademica e professionale, a prescindere dalle condizioni socio-economiche individuali, con un approccio che riesca il più possibile ad affrontarne i bisogni specifici.

Il progetto UNIT-EDU nasce per sostenere le attività della rete UNRESST (UNito for REfuges Scholars and STudents), sviluppata dal 2015 con il contributo del Dipartimento di Culture, Politica e Società (DCPS) dell’Università degli studi di Torino in collaborazione con Associazione A Pieno Titolo Onlus (APT), l’Associazione Mosaico-Azione per i rifugiati, l’Associazione Frantz Fanon (AFF), il Centro Piemontese Studi Africani (CSA), l’Ente Regionale per il Diritto allo studio Universitario – Piemonte (Edisu), il Comune di Torino – Ufficio Stranieri e Nomadi, l’Ufficio Pastorale Migranti (UPM), la Chiesa Evangelica Valdese. Dal 2016 collaborano alla rete anche i dipartimenti di Giurisprudenza e di Economia e Statistica "Cognetti de Martiis". In particolare il progetto Unit-Edu ha permesso di rendere fruibili e implementare le attività già promosse dalla rete UNRESST in forma sperimentale negli anni accademici 2015-2016 e 2016-2017.

Dall’anno accademico 2018/2019 le attività della rete UNRESST e del progetto Unit-Edu sono implementate e sostenute anche dal progetto Passi@Unito.

Con il progetto UNIT-EDU, i titolari di protezione internazionale (asilo politico e protezione sussidiaria) o aventi ricevuto un permesso di soggiorno per protezione umanitaria o nuova forma di protezione umanitaria (a seguito dell'entrata in vigore del decreto legge 113/2018), iscritti all'Università di Torino o neolaureati, afferenti a corsi di laurea triennale e magistrale sono supportati dall’Ateneo torinese, l’Edisu e la Rete territoriale per affrontare le criticità economiche e sociali, legate alla loro specifica condizione (difficoltà linguistiche, mancanza di una rete forte familiare e amicale, possibile vulnerabilità psicologica, carenza di risorse economiche, difficoltà di reperimento di risorse abitative) al fine di favorire la continuità nello studio e il conseguimento della laurea. Alcune attività possono essere indirizzate anche a futuri studenti, in alcuni casi ancora in fase di richiesta asilo.

A fronte dell’entrata in vigore del d. lgs. 113/2018 si è evidenziata inoltre la situazione critica degli studenti in possesso di protezione umanitaria, esposti al rischio di perdere la regolare residenza in Italia con conseguente interruzione del loro percorso accademico.

In particolare sono obiettivi del progetto:

  • sostenere gli studenti nell'attività dello studio e ricerca e nel potenziamento delle competenze linguistiche di italiano lingua 2 e di altre lingue europee (prevalentemente inglese);
  • sostenere il benessere psicologico degli studenti rifugiati, che consenta loro di continuare con successo i percorsi avviati;
  • stimolare la valorizzazione delle competenze e lo sviluppo positivo di progetti personali, accademici e professionali degli studenti/esse, anche contribuendo, in accordo con i servizi attivi e con i soggetti partner, a rendere i percorsi sostenibili dal punto delle risorse e sostenendo in generale l'integrazione degli studenti/esse sul territorio;
  • favorire il rafforzamento e l'ampliamento della rete sociale degli studenti e stimolare il nascere di forme di protagonismo personale e collettivo;
  • sostenere eventuali problematiche legali che possano ostacolare la prosecuzione degli studi, in sinergia con attività proprie dei partner, in collaborazione con l'ASGI.

Per vedere tutti i progetti avviati a livello europeo a sostegno del diritto all’istruzione universitaria per i rifugiati, clicca qui.

Consulta il report di analisi delle norme nazionali e regionali

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