Le parole sono scaglie sottili del frutto frattale,
piccole raschiature della buccia che trattiene
queste volute felicemente determinate della storia
dentro la loro succosa inquietudine.
Volgendo a ponente dopo il festino del giorno,
ogni piccola parola col suo significato in spalla
rotola giù sull’onda del domani
come un escursionista con scarpe nuove piene di speranza
Karen Press, “Orme che si sbucciano intenzionalmente”, in Pietre per le mie tasche, a cura di Paola Splendore, Donzelli, Roma 2012, p. 51