Prestazioni sociali e INPS

A chi spetta l’assegno unico universale?

In base alla legge e ai chiarimenti resi dall’INPS con circolare del 9 febbraio 2022 n. 23, l’assegno spetta:

  • ai cittadini italiani e di Stati dell’Unione Europea;
  • ai titolari di permesso per soggiornanti di lungo periodo;
  • ai titolari di permesso unico di lavoro ai sensi della direttiva 2011/98 (quindi di permessi per famiglia o per lavoro o per attesa occupazione) a condizione che il permesso sia di durata superiore a 6 mesi;
  • ai familiari non comunitari di cittadini dell’Unione europea;
  • ai titolari di protezione internazionale (status di rifugiato politico o protezione sussidiaria);
  • ai titolari di permesso per lavoro autonomo;
  • ai titolari di “carta blu” (il permesso per lavoratori altamente qualificati);
  • ai cittadini di Algeria, Tunisia, Marocco;
  • agli apolidi.

È inoltre richiesto che il beneficiario sia residente in Italia per tutta la durata del beneficio e sia stato residente in Italia, prima della domanda, per almeno due anni, anche non continuativi. La residenza biennale non è richiesta per chi è titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale (in pratica, chi ha un rapporto di lavoro può ottenere gli assegni anche appena entrato in Italia).

Restano quindi esclusi dalla nuova prestazione tutti i titolari di permessi non compresi nell’elenco di cui sopra (per es. i titolari di permesso per richiesta asilo, per protezione speciale, per protezione sociale, per protezione minori ecc.) i quali pertanto non godranno più di nessun sostegno alla famiglia neppure se lavorano, stante la soppressione degli assegni al nucleo familiare e delle detrazioni fiscali per figli a carico.

Infatti, dal 1° marzo 2022 non saranno più corrisposte le seguenti prestazioni, che sono assorbite dall’assegno unico universale: premio alla nascita o all’adozione, assegno per famiglie numerose con almeno tre figli minori, assegno al nucleo familiare, assegno di natalità (cd. bonus bebè), detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni (restano applicate le detrazioni per i figli 21 – 24 anni se studenti e quelle per il coniuge a carico). La conseguenza è che un lavoratore, ad esempio con permesso per protezione speciale, avrà, dal 1° marzo, una perdita di retribuzione anche superiore ai 200 euro mensili (tra assegni familiari e detrazioni) che potrà nuovamente ottenere solo convertendo il permesso in permesso per lavoro.

Search