Obiettivo: Emersione del fenomeno della tratta e assistenza, protezione e integrazione delle vittime
Attività: tutela della salute, emersione e primo contatto (unità di strada; unità indoor; sportelli; postazione locale del numero verde nazionale, colloqui antitratta presso commissione territoriale, collaborazione con cas e sprar); protezione immediata e prima assistenza; seconda accoglienza; formazione e orientamento al lavoro; accoglienza di msna.
Azioni di sistema: presa in carico sociale delle vittime di tratta con vulnerabilità, in collaborazione con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali; presa in carico sanitaria delle vittime di tratta con particolari esigenze (persone con disagio psichico, malattie sessualmente trasmissibili, patologie croniche o degenerative) in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte; costruzione di una filiera di interventi di accoglienza, integrazione sociale e lavorativa con SIPROIMI e il progetto Alfa (Fami Emergenza); sperimentazione di un meccanismo di Refferal tra enti-anti-tratta, Commissione territoriale per la richiesta di protezione internazionale e Questure del Piemonte; sperimentazione di un meccanismo di Referral tra attori pubblici e privati coinvolti nella prevenzione e nel contrasto dello sfruttamento lavorativo, mutua assistenza e scambio di prassi tra progetti
Periodo: Marzo 2019 - Maggio 2020 prorogato a 31/12/2020)
(in corso ulteriore proroga a 30/06/2021)
Fonte di finanziameno: Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Capofila: Regione Piemonte
14 febbraio 2019
c/o Sala Conferenze Ires Piemonte
via Nizza 18 - Torino
ore 9.30 - 17.30
Progetto ADITUS
Giornata formativa: Identificazione e supporto alle vittime di tratta e sfruttamento lavorativo: dalla frontiera al territorio.
organizzata dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) – Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo, in collaborazione con la Prefettura di Torino
L'incontro è rivolto agli operatori e alle operatrici dei Centri di accoglienza per adulti e si inserisce nel progetto ADITUS, promosso dall’OIM e finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito dei fondi FAMI. Dal novembre 2017 ad oggi, l’OIM ha formato più di 800 operatori dell’accoglienza coinvolgendo numerose Prefetture d’Italia.
Il seminario, che avrà anche un focus specifico sullo sfruttamento lavorativo e alterna interventi frontali con attività interattive e pratiche, è complementare rispetto alla formazione proposta dalla Prefettura di Torino nel 2018 nell'ambito del progetto "Gestire l'accoglienza. Formare i territori".
Realizzato in collaborazione con il progetto territoriale “L’Anello forte. Rete antitratta del Piemonte e della Valle d’Aosta”, di cui la Regione Piemonte è capofila.
Iscrizione obbligatoria: https://bit.ly/2S0kz3i
Possono accedere 2 operatori per ente, assegnando una priorità a quanti non hanno partecipato ai precedenti appuntamenti formativi.
Il percorso rivolto agli operatori dei CAS e SPRAR e a operatori sanitari nell'ambito del progetto della Prefettura di Torino "Gestire l'accoglienza. Formare i Territori" ha avuto come formatori i referenti degli enti antitratta (iscritti alla II sezione del Registro delle associazioni preposte)
attivi sul territorio della provincia di Torino e professionisti in ambito sanitario.
La tratta di esseri umani. Trafficking e Smuggling. Il caso della Nigeria
Gli strumenti giuridici di contrasto alla tratta e di tutela delle vittime
Obiettivo: emersione, assistenza ed integrazione sociale degli stranieri e dei cittadini vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, lavorativo e per accattonaggio
Attività: tutela della salute, emersione e primo contatto (unità di strada; unità indoor; sportelli; postazione locale del numero verde nazionale, colloqui antitratta presso commissione territoriale, collaborazione con cas e sprar); protezione immediata e prima assistenza; seconda accoglienza; formazione e orientamento al lavoro; accoglienza di msna; azione pilota in collaborazione con l’assessorato alla sanità per formare un operatore/trice di ciascun dea (referenti rete antiviolenza) e alcuni referenti dei consultori, sugli indicatori di tratta; attivazione di una sezione tratta all’interno della forum di consulenza www.piemonteimmigrazione.it/forum; monitoraggio e valutazione.
Periodo: Dicembre 2017 - Febbraio 2019 Concluso
Fonte di finanziameno: Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Capofila: Regione Piemonte
scheda di progetto
Hanno diritto al permesso per grave sfruttamento lavorativo, previsto dall’art. 18 del T. U. Immigrazione, gli stranieri vittime dei reati di “riduzione e mantenimento in schiavitù o tratta” e dunque gli stranieri vittime di violenza o grave sfruttamento, da cui possono sorgere concreti pericoli per l’incolumità.La situazione che dà diritto al permesso deve essere segnalata o dai servizi sociali degli enti locali o da associazioni che operano nel settore o da enti e associazioni che gestiscono progetti rivolti alle vittime di sfruttamento o dalla Procura della Repubblica, quando l’esistenza delle vittime emerga a seguito di indagini su reati.Per il rilascio del permesso è necessario il parere favorevole del Pubblico Ministero che conduce l’indagine e l’adesione al progetto di inserimento da parte dello straniero.Il permesso ha una durata di 6 mesi ed è rinnovabile fino ad un anno o al maggior periodo occorrente per motivi di giustizia. Consente lo svolgimento di attività lavorativa e può essere convertito in permesso per lavoro alla scadenza nel caso in cui il titolare abbia reperito un’occupazione