Come faccio ad entrare in Italia per lavorare come domestico?
I cittadini non comunitari (che provengono da un paese al di fuori dell'UE) devono aspettare il "decreto flussi" che stabilisce quanti lavoratori stranieri possono entrare in Italia per lavoro domestico.
Cosa deve fare il datore di lavoro?
Il datore di lavoro italiano o straniero che vuole assumere una persona come? collaboratore domestico deve presentare, in modalit? telematica, la domanda del nulla osta (richiesta di nulla osta) allo Sportello Unico Immigrazione (SUI).
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Sito del Ministero dell?Interno per inoltro domande: https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/Ministero/index2.jsp
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Il datore di lavoro italiano o straniero sulla domanda dovr? mettere i suoi dati, quelli del lavoratore e la proposta di contratto di soggiorno. La proposta di contratto deve contenere uno stipendio almeno uguale a quello previsto dal contratto collettivo (*) ed un orario di lavoro di almeno 20 ore alla settimana.
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(*) contratto stipulato fra le organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori e che vale per tutti coloro che svolgono una certa attivit? lavorativa
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Per poter assumere il lavoratore, il datore di lavoro dovr? dimostrare di poter pagare il lavoratore (reddito netto di importo almeno doppio rispetto alla retribuzione lorda annuale dovuta al lavoratore da assumere). Per dimostrare di poter pagare il lavoratore il datore di lavoro pu? sommare i redditi dei familiari conviventi o, se non conviventi, sommare i redditi dei familiari (solo fino al primo grado di parentela quindi padre, madre, figli).
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La Questura fa un controllo e verifica se ? tutto regolare o se ci sono motivi per rifiutare l'ingresso del lavoratore, come per esempio delle condanne o dei precedenti decreti di espulsione con divieto di reingresso.
Se ? tutto a posto, lo Sportello Unico Immigrazione (SUI) invia il nulla osta agli Uffici Consolari che si trovano nella citt? di residenza del lavoratore: gli Uffici Consolari possono cos? rilasciare il visto di ingresso.
Il lavoratore, quando ha il visto, pu? entrare in Italia: quando arriva in Italia il lavoratore con il datore di lavoro deve presentarsi allo Sportello Unico Immigrazione (SUI) entro otto giorni lavorativi? per firmare il contratto di soggiorno e ritirare il "kit" postale (una busta con i fogli e i moduli da compilare) per presentare la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno. Quando il lavoratore quando ha spedito la domanda pu? iniziare a lavorare regolarmente.
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Ogni quanto e come devono essere versati i contributi previdenziali(*)?
I contributi previdenziali devono essere versati all'INPS (*) dal datore di lavoro ogni tre mesi, tra il 1? ed il 10 del mese successivo al trimestre tramite bollettino MAV.
(*) L' INPS ? l'Ente dello Stato che si occupa di versare le pensioni e le altre prestazioni come le indennit? di malattia,? di maternit?, di invalidit? ecc. ed a cui tutti i lavoratori sono tenuti a versare una quota del loro stipendio.
Cosa succede se il datore di lavoro muore prima del rilascio del nulla osta?
Se datore di lavoro muore prima del rilascio del nulla osta, un parente (un componente della sua famiglia) pu? prendere il posto del datore di lavoro e subentrare nel contratto.
Il nuovo datore di lavoro dovr? presentare allo SUI una specifica richiesta e fare riferimento alla domanda precedentemente presentata: nella nuova domanda bisogna mettere indicazioni precise sulla domanda precedente (data invio, ecc) e tutta la documentazione per dimostrare che il nuovo datore di lavoro pu? pagare il lavoratore (reddito netto di importo almeno doppio rispetto alla retribuzione lorda annuale dovuta al lavoratore).
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Cosa succede se il datore di lavoro non vuole pi? assumere il lavoratore dopo il suo ingresso in Italia??
Il lavoratore pu? comunicare allo Sportello Unico Immigrazione (SUI) che rinuncia all'assunzione: in questo caso al lavoratore viene dato un permesso di soggiorno per attesa occupazione. Se il lavoratore trova un altro datore di lavoro disponibile ad assumerlo, devono andare insieme allo Sportello Unico Immigrazione (SUI) per firmare un nuovo contratto di soggiorno e richiedere il permesso per lavoro subordinato.
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Quali doveri ha il lavoratore dopo l'ingresso in Italia?
Il lavoratore domestico deve firmare presso Sportello Unico Immigrazione (SUI) l'Accordo di integrazione (previsto dall'art. 4 bis D.Lgs. 286/98): il lavoratore straniero quando firma l'Accordo si impegna ad imparare la lingua italiana e a conoscere le leggi e i principi fondamentali della Repubblica Italiana.
Informazioni (con traduzione in varie Lingue) sull'Accordo di Integrazione: clicca qui
Il permesso di soggiorno per lavoro e il suo rinnovo devono essere richiesti 60 giorni prima della scadenza e sono rilasciati entro 20 giorni dalla richiesta solo dopo che al lavoratore vengono fatte le foto e vengono prese le impronte digitali (rilievi foto-dattiloscopici). Per la richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno ? previsto il pagamento di un contributo. Il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato viene rilasciato per una durata non superiore a due anni, in caso di contratto a tempo indeterminato, o per una durata di 1 anno nel caso di contratto a tempo determinato.?
Cosa succede se il lavoratore domestico viene licenziato?
Il datore di lavoro deve comunicare al lavoratore il licenziamento (interruzione del contratto di lavoro) con una lettera scritta. Inoltre il datore di lavoro deve avvertire il lavoratore in anticipo, con un preavviso un minimo di 8 (e un massimo di 30) giorni di anticipo, dipende da quanto tempo dura il contratto e dall'orario di lavoro. Anche se il lavoratore perde il posto di lavoro il permesso di soggiorno non viene annullato. Se il lavoratore viene licenziato o si dimette pu? andare ai CENTRI PER L'IMPIEGO e iscriversi alle liste di disoccupazione: il suo permesso di soggiorno resta valido fino alla data di scadenza e, comunque, per un periodo di almeno un anno, in cui viene dato un permesso di soggiorno per attesa occupazione.
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Cosa succede nel caso di rimpatrio del lavoratore domestico nel suo paese d'origine?
In caso di rientro definitivo nel paese di origine, il lavoratore straniero non pu? ottenere la restituzione dei contributi versati all'INPS ma potr? ottenere il versamento della pensione al sessantacinquesimo anno di et?.
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a cura dell'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)