Vittime di tratta

Presenza donne nigeriane nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS)

tratta CASI dati dell’Osservatorio nazionale sulla tratta evidenziano che nel 2017 le donne nigeriane rappresentano il 76% delle vittime assistite dagli enti anti-tratta in Italia e, in particolare, l’88% delle vittime di sfruttamento sessuale. In Piemonte, il 90% delle persone accolte nelle strutture anti-tratta nel periodo 2014-2018 è costituito da donne di nazionalità nigeriana.

Poiché la grande maggioranza delle vittime di tratta di nazionalità nigeriana presenta domanda di protezione internazionale, le persone trafficate che arrivano in Italia e in Piemonte – se non identificate prontamente – vengono collocate presso accoglienze generiche per richiedenti asilo.
Nel maggio 2018, nei Centri del Piemonte erano ospitate 704 richiedenti asilo nigeriane. Di queste, oltre il 58% risiedeva nell'area metropolitana di Torino, l'11,7 e l'11,2%, rispettivamente, nelle province di Asti e Cuneo e il 10,7% nella provincia di Alessandria. Le province di Biella, Novara, Vercelli e VCO si dividevano il restante 8,5%.

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Dati al 31/05/2018

Fonte: Prefetture del Piemonte

Esito delle domande

esitoDomandeSebbene per molti anni i sistemi della protezione internazionale e dell’anti-tratta non abbiano comunicato, adottando procedure e modalità operative distinte, i due percorsi presentano ampi margini di interconnessione. La base giuridica per tale collegamento è costituita dall’applicazione dell’articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati alle vittime di tratta che, se riconosciute tali, hanno diritto alla protezione internazionale nel Paese di approdo. Nel novembre 2016, l’UNHCR e la Commissione nazionale per il diritto d’asilo hanno approvato le nuove Linee guida per le Commissioni territoriali riguardanti l’identificazione delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione internazionale.
Nel periodo compreso tra gennaio 2014 e maggio 2018 sono state presentate in Piemonte 1.197 richieste di protezione internazionale da parte di donne nigeriane. La Commissione territoriale di Torino ha accolto circa il 34% delle domande, mentre nel 16% dei casi la procedura è stata sospesa in attesa della valutazione da parte di un ente anti-tratta.

Vi è quindi uno scarto significativo tra le stime dell’OIM elaborate al momento dello sbarco e l’effettiva capacità di identificazione delle vittime. Appare necessario, dunque, potenziare la capacità della Commissione territoriale di favorire l’emersione del fenomeno e il riconoscimento delle persone trafficate.

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Dati al 31/05/2018

Fonte: Commissione territoriale di Torino per il riconoscimento della protezione internazionale

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