Schede pratiche a cura di ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione su
ISCRIZIONE ANAGRAFICA e al SISTEMA SANITARIO NAZIONALE dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale
realizzate dal progetto Sofia - Servizi e Operatori Formati per l'Integrazione e l'Accoglienza in collaborazione con il progetto Capire Formare e Agire
Sono disponibili le schede pratiche a cura di ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
sull' ISCRIZIONE ANAGRAFICA e al SISTEMA SANITARIO NAZIONALE dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale
realizzate dal progetto Sofia - Servizi e Operatori Formati per l'Integrazione e l'Accoglienza in collaborazione con il progetto Capire Formare e Agire
Il T.A.R. Veneto, con la sentenza n. 1812 del 23 novembre 2022 ha chiarito che il permesso per protezione speciale può essere convertito in un permesso di soggiorno per motivi di lavoro a fronte della sussistenza di un contratto di lavoro. Il Tribunale ha affermato che tale possibilità deve essere garantita sia a coloro che hanno ottenuto il permesso a seguito di una domanda di protezione internazionale (o a seguito di una decisione del Tribunale Ordinario) sia a coloro che lo hanno ottenuto dopo aver presentato richiesta direttamente al Questore. Nella decisione si legge, infatti, che il permesso, pur potendo conseguire a due diversi procedimenti, è unico in quanto, in entrambi i casi, viene rilasciato in base ai presupposti contenuti nell’art. 19 T.U.Immigrazione e deve, dunque, essere sottoposto alla medesima disciplina.
Obiettivo: rafforzare la funzione di coordinamento e di indirizzo della Prefettura nella gestione, controllo e lotta alla tratta e allo sfruttamento sessuale e lavorativo; aumentare le competenze e migliorare la sinergia dei diversi servizi pubblici e privati del territorio che entrano in contatto con cittadini di Paesi Terzi per favorire l’identificazione precoce delle persone vittime di tratta e grave sfruttamento sessuale e lavorativo.
Attività: sperimentazione di un sistema di prima accoglienza in emergenza; formazione e aggiornamento delle competenze; ricerca, analisi dei dati e disseminazione; rafforzamento del meccanismo di referral nazionale sul territorio piemontese; aggiornamento dello strumento informatico per la gestione del diario di bordo.
Periodo: Febbraio 2023 – Febbraio 2024 (stimato)
Fonte di Finanziamento: Programma Asylum, Migration and Integration Fund (AMIF) e Ministero dell’Interno
Capofila: Prefettura di Torino
Per approfondire: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/alfa/
27 settembre 2022 ore 10.00 - 13.00
on-line piattaforma Zoom
l seminario vuole rappresentare un’occasione di scambio e confronto tra i progetti che realizzano il programma unico ex art. 18 e che aderiscono all’azione di sistema e i soggetti che operano nel sistema della protezione internazionale, con particolare riferimento alle Commissioni Territoriali, al fine di condividere i nuovi trend e le esperienze da una parte delle Commissioni e dall’altra dei progetti anti-tratta anche sotto il profilo delle prassi in atto nei diversi territori.
Iscrizione obbligatoria attraverso la compilazione del modulo online
Le avvocate Sara Martinetto e Carla Lucia Landri (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) affrontano il tema dell'accesso dei richiedenti asilo ai Centri Per l'Impiego e al mercato del lavoro, soffermandosi in particolare sulle tipologie di documento di cui entrano in possesso e l'iter di richiesta di protezione internazionale.
Il video è stato realizzato nell'ambito del progetto PRIMA - Pensare Prima al Dopo.
La Commissione Nazionale Asilo ha emanato una lunga circolare in tema di applicazione delle disposizioni in tema di protezione speciale, a seguito delle disposizioni introdotte con la L. n. 173/2020.
Nella nota si affronta la questione relativa alla presentazione della domanda di protezione speciale che sarà consentita anche in maniera diretta al Questore contariamente a quanto affermato in una precedente nota del Ministero dell'Interno. Inoltre, vengono fornite indicazioni in relazione ai requisiti richiesti per il rilascio della nuova forma di protezione e in relazione alla valutazione delle domande pendenti in base ai dettami della nuova normativa.
Online il primo appuntamento del ciclo di formazione giuridica "Approfondimenti tematici sul decreto legge n.130/2020 recante nuove disposizioni in materia di immigrazione e protezione internazionale". Questo primo incontro, curato dalle avv. Irene Pagnotta e Paola Colasanto, si è concentrato sulla richiesta di protezione internazionale e le novità procedurali introdotte dal d.l. 130/2020, con una breve introduzione generale e un approfondimento sulle domande reiterate, procedure accelerate e sulla possibilità di impugnazione così come riformate.
Scarica le slide utilizzate durante il webinar:
La richiesta di protezione internazionale e le forme di protezione dello straniero
La procedura per il riconoscimento della protezione internazionale
Gli avvocati Carla Lucia Landri, Sara Martinetto, Irene Pagnotta, Giovanni Papotti e Maurizio Veglio (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione - ASGI) trattano le novità legislative introdotte dal decreto legge 130/2020 cosidetto Decreto Lamorgese.
Le novità affrontate riguardano le forme di protezione che possono essere riconosciute ai cittadini stranieri, in particolare rispetto alla protezione internazionale, la convertibilità dei permessi di soggiorno, le modifiche apportate al sistema di accoglienza e, infine, i limiti del decreto.
Il video è stato prodotto nell'ambito del progetto Mediato.
Il Tribunale di Roma ha ordinato il rilascio di un visto di ingresso in Italia per motivi umanitari per il ricongiungimento di un minore con la madre, titolare di protezione internazionale. Il figlio era, infatti, rimasto nel paese di origine in condizione di minore non accompagnato e, nonostante il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, l’Ambasciata non aveva provveduto al rilascio del visto. Il Giudice ha, dunque, affermato il principio secondo il quale il diritto all’unità familiare deve essere sempre salvaguardato, soprattutto in presenza di un minore, ed ha confermato che l’ordinamento, in particolare l’art. 25 Regolamento (CE) 810/09 consente, senza ulteriori disposizioni di attuazione, il rilascio di un visto di carattere umanitario anche in deroga alle disposizioni generali.