Quale durata pu? avere un contratto di lavoro a tempo determinato?

Il contratto pu? avere una durata per qualsiasi mansione fino a 36 mesi. Alla scadenza del termine il contratto si risolve anche nel caso in cui sussista lo stato di malattia o di gravidanza.

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Quante proroghe sono ammesse?
Le proroghe sono ammesse fino a 5 volte (nei 36 mesi), se riferite alla stessa attivit?.
I contratti a termine non devono superare il 20% dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1? gennaio dell'anno di assunzione (tale limite ? derogabile dal CCNL).


Per i datori di lavoro da zero a 5 dipendenti ? sempre possibile comunque stipulare un contratto a termine.
E' prevista la possibilit? di deroga a tale tetto attraverso i contratti collettivi stipulati, a livello nazionale, territoriale o aziendale.

Quale forma deve avere il contratto a tempo determinato?
Il termine deve risultare, direttamente o indirettamente, da atto scritto.
Il termine risulta indirettamente quando non viene esplicitato ma, per esempio, si dipende dal realizzarsi di un evento futuro.

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Quando ? vietato il contratto a tempo determinato?
Il contratto ? sempre ammesso ad eccezione dei seguenti casi:

? sostituzione di lavoratori in sciopero
? assunzioni presso unit? operative interessate alla sospensione o alla riduzione di orario con trattamento di integrazione salariale o di contratti di solidariet? riguardanti lavoratori adibiti a mansioni cui si riferirebbe il contratto a termine
? assunzioni in sostituzione di lavoratori, adibiti a mansioni cui si riferirebbe il contratto a termine, sottoposti a licenziamenti collettivi nei sei mesi precedenti salvo diversa disposizione di accordi sindacali (deroghe per contratti di durata iniziale inferiore a tre mesi, in sostituzione di lavoratori assenti o in mobilit?)
? imprese che non hanno effettuato la valutazione dei rischi ex art. 4 L. 626/94.

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Si pu? trasformare in contratto a tempo indeterminato?
Il contratto a tempo determinato si trasforma in indeterminato in queste ipotesi:

? il rapporto di lavoro continua oltre il 30esimo giorno (per i contratti di durata inferiore a sei mesi) oppure oltre il50esimo giorno (per i contratti di durata uguale o superiore a sei mesi). In questi casi si considera indeterminato a partire dalla scadenza del termine.
? il lavoratore venga riassunto a termine entro i 10 giorni dalla data della scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi ed entro i 20 giorni dalla data della scadenza di un contratto di durata superiore ai sei mesi. In questi casi il contratto a tempo determinato si trasforma in indeterminato dal secondo contratto.
? quando viene superato il periodo massimo di 36 mesi comprese proroghe e rinnovi: nel calcolo si tiene conto sia del contratto a tempo determinato sia della somministrazione (novit? per i contratti stipulati a far data dal 18 luglio 2012). Il limite dei 36 mesi ? derogabile dalla CCNL ed ? un limite alla stipulazione di un contratto a tempo determinato, ma non al ricorso alla somministrazione di lavoro e pertanto il lavoratore potr? essere utilizzato con contratto di somministrazione
? quando si tratta di due assunzioni successive a termine, intendendosi per tali quelle effettuate senza alcuna soluzione di continuit?, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato dalla data di stipulazione del primo contratto
? La conversione a tempo indeterminato del rapporto non si verifica quando il datore di lavoro ? la Pubblica Amministrazione.

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Quando si risolve il contratto a tempo determinato?
Il contratto a tempo determinato si risolve normalmente per scadenza del termine fissato o prorogato. Nel caso in cui lavoratore o datore di lavoro vogliano recedere dal contratto prima della scadenza ciascuna delle parti sar? tenuta al risarcimento del danno a favore dell'altra. La risoluzione anticipata del rapporto ? ammessa solo per giusta causa.