La vittima di tratta che, nel caso di rientro nel paese d’origine, rischi di subire persecuzioni per uno dei motivi previsti dalla Convenzione di Ginevra del 1951, ha diritto a ottenere la protezione internazionale.
In particolare, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) il reclutamento forzato o con l’inganno di donne e minori per il loro sfruttamento sessuale può costituire persecuzione legata al “genere” e dà diritto alla protezione internazionale se le autorità del paese d’origine non sono in grado di offrire alla vittima una protezione efficace dai trafficanti.
In ogni caso, la valutazione della domanda di protezione internazionale di una vittima di tratta è completamente indipendente dalla volontà della stessa di denunciare i suoi trafficanti.
La legge italiana considera le vittime di tratta che fanno richiesta di protezione internazionale una categoria vulnerabile, riconoscendo loro specifiche garanzie procedurali e particolari benefici in termini di accoglienza.
Per favorire l’emersione e l’identificazione delle vittime di tratta tra coloro che presentano domanda di protezione internazionale ed il loro rapido invio al Sistema Antitratta, l’UNHCR e la Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo hanno elaborato le Linee Guida per L’identificazione delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione internazionale e procedure di referral, che stabiliscono delle Procedure Operative Standard che le Commissioni Territoriali devono adottare nell’esame di queste particolari domande.
L’audizione avviene secondo le Procedure Operative Standard contenute nelle Linee Guida.
L’intervista deve essere condotta da un componente della Commissione Territoriale e da un interprete dello stesso sesso della potenziale vittima di tratta, soprattutto nei casi di tratta per sfruttamento sessuale.
L’intervistatore deve informare il/la richiedente dei diritti previsti dalla legge italiana in favore delle vittime di tratta e, dopo averne ricevuto il consenso scritto, deve segnalare il caso a un ente autorizzato a svolgere programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale e sospendere l’esame. L’ente effettuerà dei colloqui con il/la richiedente e, all’esito, invierà una relazione alla Commissione contenente il proprio parere. Ricevuta la relazione, la Commissione Territoriale potrà riavviare il procedimento e decidere sulla domanda.
Se il/la richiedente ha già aderito ad un programma di emersione, assistenza e integrazione sociale (dunque, è già stato/a preso/a in carico da un ente antitratta), la sua domanda di protezione internazionale deve essere trattata dalla Commissione Territoriale in via prioritaria; nel caso in cui la persona abbia aderito al programma da poco tempo, il procedimento può essere sospeso per un massimo di tre mesi per verificare l’andamento del programma e, all’esito, la Commissione assume la decisione.
La persona che richiede protezione internazionale identificata come vittima di tratta ha diritto ad accedere al programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale e ad essere accolta in una struttura protetta gestita da un ente autorizzato allo svolgimento di tale programma.
Tuttavia, nel caso in cui l’incolumità della vittima non sia a rischio, l’accoglienza può eventualmente proseguire in una struttura di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, purché sia idonea ad ospitare persone vulnerabili.
Inquadramento internazionale e storico della tratta di esseri umani - Relazione Marco Martino - primo dirigente squadra mobile Questura di Torino
Gli strumenti giuridici di contrasto alla tratta - Lorenzo Trucco avvocato ASGI
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La tratta di esseri umani ha investito da tempo l’Italia, ma negli ultimi anni continua a trasformarsi, in un contesto internazionale in rapida evoluzione. Le forze dell’ordine e gli operatori sociali necessitano di aggiornamento costante per essere preparati a riconoscere le vittime tra gli altri migranti e richiedenti asilo, per offrire loro una adeguata protezione da trafficanti e sfruttatori e rendere più efficace la lotta contro questo crimine. L’Istituto di ricerche economico-sociali del Piemonte (IRES) e la Procura della Repubblica di Torino hanno realizzato nel 2017, grazie al cofinanziamento e alla collaborazione del Consiglio d’Europa, il progetto internazionale “BESIDE YOU. Building European Systems for Investigation and Defence of victims of human trafficking”.
Beside You aveva come obiettivi rafforzare le capacità delle forze dell’ordine nel prevenire e contrastare la tratta di esseri umani; accrescere conoscenza e competenza degli operatori sociali in merito al fenomeno; favorire la cooperazione tra paesi di destinazione in tema di indagini sui crimini connessi alla tratta e contribuire a migliorare il coordinamento per l'identificazione delle vittime, la loro assistenza, e l'indagine sui trafficanti.
Il progetto si rivolgeva ad agenti delle forze dell'ordine, operatori sociali selezionati in base alle loro funzioni e all'impatto della formazione sul loro lavoro quotidiano, a magistrati inquirenti e investigatori che si occupano di traffico di esseri umani, in Italia e all'estero.
Le principali attività :
Corso di formazione in due cicli di 12 ore ciascuno per operatori delle forze dell'ordine. Esso ha permesso a 105 operatori delle Forze dell’Ordine di conoscere in maniera approfondita ed aggiornata il fenomeno del traffico esseri umani, di acquisire e discutere strumenti giuridici ed investigativi di contrasto, nonché approfondire le proprie conoscenze sul sistema locale per la protezione delle vittime, nel quale collaborano istituzioni e servizi pubblici e del privato sociale.
Capacity-building for law enforcement officers The project trained 105 police officers in order to provide them with specific and very practical information that they can use in their identification of victims of trafficking and the investigation of THB offences.
The training consisted of 2 cycles of 4 modules each. Each module of 3 hours (24 hours totally) focused on different topics, as follows:
a) definition of human trafficking vs. smuggling and other forms of exploitation; legal framework (national and international);
b) migration and human trafficking: countries of origin, nationalities and related profiles/crimes;
c) finding the traffickers: methods, techniques of coercion, use of internet and the importance of financial investigations.
d) identification of victims: assessing risks and needs, the importance of protection of victims during investigations;
Trainers were selected according to their competences and experiences on the above-mentioned issues, in order to provide the trainees with updated and experimented information on each module.
materiali
Corso di formazione congiunto di 15 ore, per 235 operatori di diversi servizi pubblici e privati (inclusi i Centri di Accoglienza Straordinaria e il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Locale). Esso ha permesso loro di approfondire le competenze sul fenomeno del traffico esseri umani e delle vulnerabilità ad esso collegate, sulle questioni legate all’identificazione e alla protezione delle vittime che si trovano in un percorso di accoglienza per richiedenti asilo, ed sulla segnalazione degli sfruttatori. Il corso è stato anche l’occasione per creare le reti e le sinergie necessarie tra gli operatori dei diversi servizi e le forze di polizia.
Training and information for social workers and law enforcement staff
This training course was addressed to 235 staff (social workers in public and private services for migrants and asylum seekers, as well as police officers interested in complementing the training under Activity 1). They were provided with information and tools, facilitating the exchange of experiences, practices and information among them so as to foster further cooperation.
The training consisted of 5 modules of 3 hours each (15 hours totally) that focused on different topics, as follows:
a) human trafficking: definition and description of the phenomenon in a global perspective; legal framework (national and international);
b) mixed migratory flows and human trafficking: the presence of victims within the asylum system, how to deal with it and how to collaborate in the identification process; the importance of cultural mediation;
c) trafficking and different forms of exploitation: sexual exploitation;
d) trafficking and different forms of exploitation: labour exploitation;
e) unaccompanied children victims of human trafficking.
The training aimed at engaging public and civil society actors and enhancing their collaborative framework in the identification and protection process (network approach) in order to improve the capacity of responding to different cases.
Un seminario tecnico internazionale sulle indagini transnazionali contro i crimini legati al traffico di esseri umani, tenutosi il 25 ottobre 2017 con la partecipazione di magistrati e forze dell’ordine italiani e di altri quattro paesi europei (Austria, Belgio, Finlandia e Francia), selezionati tra quelli collegati all'Italia da filiere di traffico di esseri umani.
International technical meeting (ITM) on investigation on THB – Oct 25, 2017
With the aim of fostering international co-operation on combating trafficking-related crimes, an international technical meeting was organised after the training sessions, involving several other European countries (France, Belgium and Austria) that have expressed interest in creating an operational network focusing on the investigation on human trafficking cases. It gathered investigation heads and prosecutors and will explore case studies and best practices in order to streamline successful interventions and identify weaknesses and gaps within different systems. At the end of the International Technical Meeting, the recommendations collected were presented at the project’s Final Conference. Simultaneous interpretation services was provided.
Due to the strictly confidence case studies discussed, it was decided to not publish any ITM report, (but written reports and power point presentations are available at Ires) .
The exchange of views between participants supported mutual understanding of common challenges, operational responses as well as promising practices. This resulted in an enhanced collaborative framework aimed at identifying, planning and implementing counter-trafficking strategies at local and international level.
Conferenza internazionale conclusiva a Torino il 26 ottobre 2017 “Vicino alle vittime: scambio di conoscenze, cooperazione e investigazioni in Europa contro la tratta di esseri umani” alla presenza di 200 magistrati, giuristi, investigatori, operatori sociali, esponenti di enti internazionali, nazionali e del privato sociale. La conferenza è stata occasione di approfondimento sui caratteri che assume oggi lo sfruttamento in Europa, con particolare attenzione per le forme di collaborazione internazionale nella lotta alla tratta.
Final Conference – Oct 26, 2017
The one-day Final Conference was conceived to conclude the project. It was organised the day after the ITM in order to allow the participation of the international experts. In the morning it was scheduled the plenary session and in the afternoon the Round Table, restricted to selected stakeholders, aimed at stimulating joint interventions of social workers, and law enforcement officers, lawyers and NGOs.
The conference was open to citizens as well as the local authorities and civil society organisations (about 200 participants registered) in order to present the results of the project and raise awareness of the issue of trafficking of human beings.
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Hanno diritto al permesso per grave sfruttamento lavorativo, previsto dall’art. 18 del T. U. Immigrazione, gli stranieri vittime dei reati di “riduzione e mantenimento in schiavitù o tratta” e dunque gli stranieri vittime di violenza o grave sfruttamento, da cui possono sorgere concreti pericoli per l’incolumità.La situazione che dà diritto al permesso deve essere segnalata o dai servizi sociali degli enti locali o da associazioni che operano nel settore o da enti e associazioni che gestiscono progetti rivolti alle vittime di sfruttamento o dalla Procura della Repubblica, quando l’esistenza delle vittime emerga a seguito di indagini su reati.Per il rilascio del permesso è necessario il parere favorevole del Pubblico Ministero che conduce l’indagine e l’adesione al progetto di inserimento da parte dello straniero.Il permesso ha una durata di 6 mesi ed è rinnovabile fino ad un anno o al maggior periodo occorrente per motivi di giustizia e viene rilasciato con la dicitura “casi speciali”. Consente lo svolgimento di attività lavorativa e può essere convertito in permesso per lavoro alla scadenza nel caso in cui il titolare abbia reperito un’occupazione