Obiettivo: Migliorare le condizioni socio-economiche delle persone titolari di protezione internazionale che sono state vittime di tratta e sfruttamento sessuale o lavorativo, attraverso l’aumento della loro capacità di vita autonoma nel medio-lungo periodo
Attività: Analisi del contesto e selezione delle imprese; Definizione dell'offerta di servizi abitativi, culturali e lavorativi, fruibili con un “buono servizi per l'integrazione”; Analisi personalizzata e co-progettazione dei percorsi individuali; Realizzazione dei piani individuali di inserimento socio-economico; Informazione e comunicazione.
Periodo: Agosto 2020 – Giugno 2022 (prorogato a marzo 2023)
Fonte di Finanziamento: Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020
Capofila: Regione Piemonte
Per approfondire: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/fairjob
Ciclo di incontri in-formativi nell'ambito del progetto PRIMA tutti i giovedì di ottobre 2020 - h. 15:00-17:00
Sono aperte le iscrizioni ai primi due webinar rivolti alle imprese e agli operatori dei servizi al lavoro:
ASPETTI LEGALI E FORMALI PER UN BUON INSERIMENTO
1° ottobre 2020 - h. 15:00 - 17:00
STRUMENTI E INCENTIVI PER L'INSERIMENTO LAVORATIVO
8 ottobre 2020 - h. 15:00 - 17:00
Per iscriversi cliccare sul titolo del webinar e aprire il programma dell'evento con il link alla scheda online di adesione. E' necessario compilare una scheda per ciascun webinar.
Gli incontri sono gratuiti.
Per visionare il calendario completo di tutti gli incontri di ottobre cliccare qui
Per informazioni:
Ceipiemonte
Tel. 011 6700640-648 orientamento@centroestero.org
www.centroestero.org
La guida è indirizzata ai datori di lavoro, ai responsabili delle risorse umane, ma anche ai consulenti del lavoro, ai centri per l'impiego, alle agenzie per il lavoro e agli operatori delle organizzazioni del Terzo Settore che si occupano di orientamento e inserimento lavorativo di richiedenti asilo e rifugiati.
Si inserisce tra le azioni del progetto FAMI PRIMA - PRogetto per ’Integrazione lavorativa dei MigrAnti ‘Pensare prima al Dopo’, con capofila la Regione Piemonte e partner Agenzia Piemonte Lavoro e IRES Piemonte, cui aderisce l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che ha l'obiettivo di favorire l’inclusione socio-lavorativa dei rifugiati e dei cittadini di paesi terzi con una pluralità di interventi, tra cui il coinvolgimento delle imprese del territorio e la promozione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro per persone, come i richiedenti asilo e i rifugiati, che hanno minore accesso a reti sociali e quindi maggiori difficoltà a trovare un impiego.
Guida alle imprese per l'inserimento lavorativo dei rifugiati (alta risoluzione)
Guida alle imprese per l'inserimento lavorativo dei rifugiati (bassa risoluzione)
Obiettivi: rafforzare le competenze di operatori, decisori pubblici, soggetti della società civile e del settore privato a sostenere l’individuazione di soluzioni efficaci e la definizione di progetti concreti nel settore dell’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati in Piemonte. In questa seconda edizione approfondisce il tema dell’inserimento socio – lavorativo, che appare prioritario per l’integrazione positiva di richiedenti asilo e rifugiati e, al contempo, particolarmente complesso da gestire a seguito delle recenti riforme del sistema asilo.
Attività: mappatura dei soggetti piemontesi attivi nell’inserimento lavorativo di richiedenti asilo e rifugiati; individuazione delle priorità strategiche in cooperazione con i principali soggetti del territorio piemontese attivi nell’ambito dell’inserimento socio-lavorativo; formazione a seguito di una progettazione partecipata a partire dai bisogni effettivi degli attori coinvolti; combinazione della formazione online e offline con l’utilizzo della Forum di consulenza Piemonte Immigrazione / Mediato.
Periodo: Dicembre 2019 - Maggio 2021
Fonte di finanziamento: Compagnia di San Paolo
Capofila: Ires Piemonte
Obiettivi: rafforzare le competenze e l’efficacia del lavoro di organizzazioni pubbliche e private operanti con cittadini stranieri, agendo sui processi di trasparenza e validazione normativa delle informazioni per l’accesso al sistema educativo e al mercato del lavoro, delle relative possibili procedure di valorizzazione di titoli di studio, qualifiche e competenze e promuovendo la formulazione di strategie e prassi e il potenziamento delle competenze delle risorse umane coinvolte nelle organizzazioni stesse.
Attività: Ricerca sulle caratteristiche socio-demografiche e sull’analisi dei percorsi di inserimento scolastico-professionale di minori e adulti con cittadinanza non italiana; analisi normativa in relazione ai diversi percorsi di accesso al lavoro e al sistema educativo di istruzione e formazione e delle procedure di accesso ai percorsi con titoli e/o competenze acquisiti in altri paesi; consulenza e azione legale; sistematizzazione delle risorse informative sul territorio regionale e aggiornamento del portale dell’Osservatorio sull’immigrazione e il diritto d’asilo con la creazione di banche dati interrogabili sui percorsi di accesso allo studio e al lavoro e di un atlante delle risorse; laboratori formativi e tavoli di lavoro sul territorio regionale.
Periodo: Settembre 2019 - Febbraio 2021 (proroga ad Agosto 2021)
Fonte di finanziamento: Compagnia di San Paolo
Capofila: Associazione A Pieno Titolo (APT)
Per approfondire: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/fattiriconoscere
Con la sentenza n. 688 dell’8 novembre 2019, il Tribunale Amministrativo delle Marche ha stabilito che, ai fini della conversione del permesso di soggioro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro con contratto a tempo indeterminato, è sufficiente che il lavoratore abbia svolto attività lavorativa stagionale per almeno tre mensilità, anche se il permesso di soggiorno era stato rilasciato per un periodo più lungo. In particolare con riferimento al settore agricolo dove il calcolo della prestazione lavorativa avviene “a giornate”, il lavoratore dovrà dimostrare di aver lavorato per almento 13 giornate al mese per un totale di 39 giornate lavorate nel trimestre.
19 settembre 2019 ore 10 – 16.30 presso la Sala Conferenze – IRES Piemonte via Nizza 18 – Torino
Incontro che si è tenuto il 19 settembre 2019 presso Ires Piemonte.
Formazione rivolta a mediatori interculturali, case manager e referenti immigrazione dei Centri per l’Impiego del Piemonte, impegnati nel progetto PENSARE PRIMA AL DOPO, e agli animatori dei nodi di rete del progetto PETRARCA.
La mattinata è stata dedicata agli aggiornamenti in materia di protezione internazionale e immigrazione in seguito alle novità
introdotte dalla Legge 132/2018 (cosiddetta Legge Immigrazione e Sicurezza)
a cura di Asgi – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
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Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 6249/2019 del 25 luglio 2019 ha confermato il principio in base al quale il permesso di soggiorno può essere rilasciato anche allo straniero, già titolare di permesso di soggiorno per lavoro autonomo, che abbia prodotto un reddito inferiore alla soglia prevista (pari al reddito minimo richiesto per l’esenzione dalla partecipazione alla spese sanitaria cioè euro 8.263,31).
Il rilascio del permesso per attesa occupazione ha, infatti, la finalità di sopperire a temporanee o parziali carenze di reddito e può essere rilasciato anche al lavoratore autonomo in difficoltà ma che abbia, comunque, dimostrato di avere la capacità di svolgere una attività produttiva.
La legge di conversione del D.L. 4/2019 ha modificato i requisiti richiesti per i cittadini non comunitari ai fini della concessione del reddito di cittadinanza. I cittadini stranieri dovranno presentare anche “apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall'autorità consolare italiana” riguardo alla loro situazione familiare, al reddito e al patrimonio immobiliare e mobiliare.Dalla certificazione dovranno risultare familiari rimasti in patria, case e terreni posseduti nel paese di origine ed eventuali redditi.
Questo requisito non si applicherà: a) nei confronti dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea aventi lo status di rifugiato politico; b) qualora convenzioni internazionali dispongano diversamente;
c) nei confronti di cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea nei quali è oggettivamente impossibile acquisire le certificazioni.